articoli

Italia: i lavori più richiesti

Beatrice Borghi - Marzo 22, 2022
italia lavoro società

Italia: i lavori più richiesti

Most popular jobs - PXR Italy

Negli ultimi anni il mondo del lavoro è stato protagonista di profondi mutamenti. Con la globalizzazione dei mercati, diversi lavori tradizionali sono svaniti e la manodopera è stata sostituita dalle nuove tecnologie. L’Italia è uno tra i paesi europei più in difficoltà in questa transizione; le cause principali sono la disoccupazione ed il fenomeno della “fuga dei cervelli” (che andremo ad approfondire nell’articolo che segue).

Vediamo insieme i dati principali che caratterizzano lo scenario del lavoro in Italia e i lavori più richiesti nel nostro paese.

Dove è più alta la domanda?

Secondo una stima di LinkedIn (Jobs on the Rise) i lavori più richiesti in Italia sono: insegnanti, medici e infermieri, esperti in digital marketing e freelance creativi. Negli ultimi anni, nel nostro Paese stiamo assistendo ad un fenomeno ormai conosciuto: la divisione tra il vecchio e il nuovo - il lavoro tradizionale e quello del futuro. Molte posizioni lavorative sono sature e finiscono per creare disoccupazione, altre invece necessitano di assunzioni ma sono poco desiderabili.

Nonostante questo, alcuni lavori tradizionali rimangono in cima alla classifica per stipendio più alto annuale. Alcuni tra questi sono: il notaio (265.000 euro); il medico (75.000 euro) e il pilota d’aereo (74.400 euro). (dati: Il Giorno)

Per quanto riguarda il quadro generale della retribuzione annua (RGA), in Italia si stima una media di 30.000 euro. Secondo un report di JobPricing, tra le regioni italiane con lo stipendio lordo più alto del paese c'è la Lombardia, mentre il più basso è in Sardegna. La media annuale della Lombardia ammonta a 31.400 euro, poco superiore a quella del Trentino-Alto Adige.

La disoccupazione in Italia

Gli ultimi due anni, caratterizzati dall’epidemia di Covid-19, hanno messo alla prova aziende e lavoratori italiani. Le imprese hanno dovuto attuare cambi nelle strategie di marketing e adattarsi al nuovo panorama odierno e i lavori più richiesti sono cambiati insieme al contesto esterno.

Il bollettino del Sistema informativo Excelsior (sviluppato con Unioncamere) vede l’assunzione di 1,4 milioni di lavoratori da parte delle imprese italiane tra dicembre 2021 e febbraio 2022. I dati prevedono una crescita del 28% rispetto allo stesso trimestre del 2019, prima che cominciasse la pandemia. I ruoli più richiesti sono: operai specializzati (+20.000 assunzioni rispetto a dicembre 2019); conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (+15.000) e tecnici (+5.000).

Rimane però il dato sulla disoccupazione, che in Italia nel 2021 segna il 9,9%, in aumento rispetto all’anno precedente (dati: Confederazione generale dell’industria italiana). Come emerge da una stima della European Commission, notiamo come il tasso di disoccupazione italiano (circa il 9%) sia il quarto più alto tra i membri dell'unione europea. A seguire, Spagna, Grecia e Lituania. Inoltre, L'Italia ha la più grande quota di giovani senza istruzione o formazione (NEET) e la più alta quota di persone economicamente inattive.

Che cos’è la “fuga dei cervelli”?

Come sottolineato in precedenza, a frenare l’evoluzione dell’industria italiana è anche il fenomeno della “fuga dei cervelli” - in inglese “human capital flight”. La fuga di cervelli è possibile grazie alla globalizzazione, per cui è sempre più facile viaggiare per il mondo e ampliare le proprie conoscenze in un’altra nazione. Molti giovani (tra i 18 ed i 34 anni di età), infatti, decidono di abbandonare il Paese per proseguire il proprio percorso di formazione o lavorativo in un altro stato. La Corte dei Conti ha fotografato nel Referto sul sistema universitario 2021 un aumento del 41,8% di trasferimenti all’estero per lavoro (dal 2013 ad oggi).

L’Italia è in realtà l’unico Paese europeo ad avere un saldo negativo fra ricercatori in uscita e in entrata: esso è infatti del -13%. Di conseguenza, fino a quando i giovani competenti “fuggiranno” all’estero il tasso di disoccupazione in Italia rimarrà elevato. Nonostante gli aspetti negativi, i cambiamenti portati dal coronavirus hanno permesso la nascita di nuove forme di lavoro, come lo smart working o il lavoro ibrido.

Con la necessità di lavorare da casa, le aziende si sono aggiornate creando nuovi percorsi lavorativi sempre più in linea con le nuove tecnologie digitali. Secondo una previsione di Cedefop, tra il 2021 e il 2030 è previsto che i settori lavorativi principali in Italia cresceranno di circa 157 mila posti di lavoro, aiutando il Paese ad avere un miglioramento continuo nel mondo del lavoro.

Se vuoi saperne di più sul settore lavorativo in Italia, leggi il nostro articolo sullo Smart working: analisi dell’interesse in Italia e nel Mondo.

Seguici sui social

Leggi le ultime ricerche di mercato divulgative

Leggi i nostri ultimi articoli