La ricerca qualitativa: che cos'è e a cosa serve. La ricerca qualitativa utilizza metodi e tecniche finalizzate a descrivere un fenomeno (psicologico, economico o sociale) in un contesto specifico.
Un'indagine qualitativa mira a raccogliere dati relativi alle motivazioni, al pensiero e agli atteggiamenti delle persone rispetto ad un fenomeno. La ricerca qualitativa viene utilizzata nell'ambito della ricerca scientifica e di mercato principalmente per due scopi pratici:
- Formulare ipotesi: la ricerca qualitativa aiuta a raccogliere informazioni dettagliate su un argomento. Può essere utilizzarla per avviare una ricerca, andando ad individuare quali sono gli elementi fondamentali di un fenomeno (es. cosa ne pensano le persone della Coca-Cola?). In questo contesto, la ricerca qualitativa è preliminare ad una ricerca quantitativa, mirata a comprendere la portata del fenomeno preso in esame (es. quante sono le persone che preferiscono la Pepsi alla Coca-Cola?).
- Cogliere gli aspetti unici: la ricerca qualitativa è utile anche nelle fasi finali del progetto. Le risposte ottenute alle interviste, per esempio, possono conferire una "voce umana" alle cifre e alle tendenze oggettive dei risultati quantitativi. Inoltre, la ricerca quantitativa, spesso, non può cogliere i "casi unici" o i significati profondi dietro ad un fenomeno; la ricerca qualitativa, grazie alla sua natura intrinsecamente libera, permette di farlo.
Tecniche e strumenti della ricerca qualitativa
Rientrano nei metodi qualitativi le seguenti tecniche e strumenti:
- interviste strutturate, semi strutturate e non strutturate;
- osservazione partecipante, dissimulata o partecipante;
- focus group.
L'intervista
L'intervista si compone di una lista più o meno strutturata di domande che vengono sottoposte ad una persona alla volta. Seguendo una traccia di domande predefinita, dove il margine di autonomia dell'intervistato (o informatore) è nullo, si dice che l'intervista è "strutturata". Seguendo una traccia predefinita, ma permettendo all'intervistato di muoversi in modo meno limitato, quindi senza seguire in modo stringente la traccia, si dice che l'intervista è "semi-strutturata". Se l'intervistatore pone domande senza seguire uno schema predefinito, si parla di intervista "narrativa" o "non-strutturata".

L'osservazione
L'osservazione permette di descrivere come si comporta un gruppo di persone in un determinato contesto. Nello specifico l'osservazione partecipante è una tecnica molto importante che vede il ricercatore immerso nel contesto da lui studiato. Si parla invece di osservazione dissimulata quando il ricercatore osserva di nascosto o non rivela la propria identità; si ricorre a questo tipo di osservazione quando non si vuole “inquinare” i comportamenti osservati con la presenza condizionante del ricercatore. Infine, l'osservazione diretta indica un tipo di osservazione dichiarata che può condizionare il comportamento dei soggetti studiati. Tutti i tipi di osservazione vengono condotti prendendo nota dei comportamenti dei soggetti partecipanti in una griglia d'osservazione, finalizzata a descrivere in maniera strutturata il contesto osservato (fonte: UniPa).

Il focus group
Il focus group è un'intervista di gruppo in cui i partecipanti si scambiano in tempo reale opinioni e pensieri. Nel focus group esiste sempre un moderatore che propone un argomento di discussione ad un gruppo di persone (12 al massimo) scelte sulla base di caratteristiche attinenti alla ricerca che si sta svolgendo. La discussione è registrata o ripresa da una telecamera, con lo scopo di analizzare (a posteriori) il linguaggio non verbale dei partecipanti e per cogliere le dinamiche di gruppo che si vengono a creare. Il ruolo del moderatore può essere più o meno partecipante (fonte: Psiche).
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