Ogni anno il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco – o World No Tobacco Day. Nel 1998 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito questa giornata per ricordare alle persone la dannosità del consumo di tabacco e le conseguenze che apporta alla salute. Anno dopo anno l’industria del tabacco si arricchisce di nuovi prodotti che impattano in modo nocivo non solo l’organismo di chi ne fa uso, ma anche sugli ecosistemi presenti sul nostro pianeta.
Sono oltre 8 milioni le persone che ogni anno perdono la vita a causa del consumo di tabacco e derivati. Inoltre, la sua coltivazione, la produzione, la distribuzione ed i rifiuti post-consumo aggravano le condizioni ambientali della terra stessa (dati: https://www.who.int/campaigns/world-no-tobacco-day/2022). Ma qual è la situazione del mercato del tabacco nel mondo e in Europa? E come sta cambiando l’utilizzo di tabacco e derivati tra i consumatori? Lasciamo che siano i dati a raccontarcelo.

Una panoramica sull’Europa
In Europa, il tabacco rappresenta la principale causa di morte prematura, ed è responsabile di quasi 700.000 decessi ogni anno. Inoltre, il 50% dei fumatori muore precocemente, in media 14 anni prima di chi non fa uso di questi prodotti.
La Commissione Europea ha lanciato diverse iniziative per aiutare le persone a smettere di fumare, sensibilizzandole su questo tema di fondamentale importanza per la salute degli individui. Una di queste è Ex-Smokers are Unstoppable: la campagna, avviata nel 2011 ed in vigore tutt’oggi, consiste in un coach digitale pensato per aiutare gli utenti a raggiungere traguardi attraverso piccole sfide quotidiane. Tutto questo attraverso un’applicazione, disponibile in ben 23 lingue diverse, per dispositivi sia Apple che Android.
Secondo un report del 2007 della World Health Organization Regional Office for Europe, il 40% degli uomini e il 18,2% delle donne fumavano quotidianamente, in diminuzione rispetto al 2002, in cui erano rispettivamente il 40,9% e il 17,8%. Nel 2019, secondo un'analisi di Eurostata la percentuale di popolazione europea che consuma tabacco è pari al 18,4% della popolazione, di cui 12,6% dichiara di fumare sigarette regolarmente (circa 20 al giorno). Ci sono stati notevoli progressi negli ultimi anni, anche se la percentuale di fumatori rimane elevata. Infatti, nel 2022 il 26% della popolazione e il 29% dei giovani di età compresa tra 15 e 24 anni consumano tabacco quotidianamente (dati: Commissione Europea).
Il tabacco in Italia: i dati sui giovani
Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri che è stato presentato in occasione della scorsa Giornata Mondiale senza Tabacco - il 31 maggio 2021 - un giovane su tre tra i 14 ed i 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco ed il 42% con la sigaretta elettronica.
L’indagine è stata svolta su un campione di 2775 studenti compresi tra i 14 ed i 17 anni di età. Il primo contatto con il tabacco è fondamentale, e spesso stabilisce già il comportamento futuro. Sono il 20,1% i ragazzi che hanno utilizzato come primo prodotto la sigaretta elettronica, il 2,3% ha iniziato con il tabacco riscaldato, mentre il 77,6% con la sigaretta tradizionale.
Tendenze simili le vediamo nel consumo di cannabis, ad oggi illegale in Italia. L’1,1% dei non fumatori ed il 2,2% dei ragazzi che non utilizzano le sigarette elettroniche hanno dichiarato di fumare cannabis. L’incremento maggiore, però, lo possiamo vedere nelle sigarette elettroniche e in quelle a tabacco riscaldato: le prime, negli ultimi 4 anni – dal 2017 al 20220 - hanno visto un aumento del 616%, mentre le seconde addirittura del 1089%. Difatti, da quando le sigarette a tabacco riscaldato sono in vendita sul mercato, il commercio di sigarette tradizionali è calato del 4,5%.
I metodi più utilizzati per consumare tabacco
L’Osservatorio Eurispes-Enpam su Salute, Previdenza e Legalità ha svolto diverse ricerche negli anni, cercando di indagare più a fondo guardando da vicino le attitudini più comuni ai fumatori. Queste indagini si basano sulle risposte ad un sondaggio a campione dei cittadini italiani; ne è emerso che le sigarette tradizionali sono sempre le più diffuse (81,4%), seguite dal tabacco trinciato (28,2%) e le sigarette elettroniche (20,8%).
Nel 2019 sono aumentati anche gli utilizzatori di sigari e di pipa, mentre per i prodotti a tabacco riscaldato si osserva che, rispetto al 2018, c’è stato un incremento nella diffusione di circa tre punti percentuali, con il 7,2% di utilizzatori.
In quanti vorrebbero smettere?
I consumatori di tabacco spesso hanno abitudini dal quale risulta difficile separarsi.
Sempre basandoci sullo studio dell’Osservatorio Eurispes-Enpam su Salute, Previdenza e Legalità, quasi un terzo del campione intervistato - che equivale al 30,5% - ha affermato che dovrebbe smettere di fumare ma non vuole farlo. Un altro dato interessante è che sono il 21,9% le persone che non hanno nessuna intenzione di smettere, mentre il 12,3% vorrebbe smettere ma non in tempi brevi.
Nonostante la difficoltà che impone smettere di fumare, nel 2019 c’è stata una certa propensione al cambiamento. Il 40,4% dei consumatori di tabacco sono disposti a smettere, o ad utilizzare un prodotto meno dannoso.

Smettere di fumare si può: come fare?
Esistono diverse strategie per smettere di fumare. Tra le più famose troviamo le terapie farmacologiche, a base di sostitutivi di nicotina (come il Bupropione, la Vareniclina e la Citisina) che aiutano i fumatori ad alleviare i sintomi dell’astinenza. Oppure il sostegno psicologico di operatori specializzati, che è possibile affiancare a terapie di gruppo con condivisione di storie tra i vari fumatori.
Il Ministero della Salute ha messo a disposizione una lista di 10 consigli degli esperti per smettere - o cercare di smettere – di fumare. Vediamoli insieme.
- Smettere di fumare è possibile.
- Il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti.
- I sintomi dell’astinenza si attenuano già nella prima settimana; informa amici e parenti della tua decisione perché possano supportare la tua decisione.
- Già dopo 20 minuti dalla cessazione del fumo si hanno i primi effetti benefici.
- Ricorda che non tutti ingrassano quando si smette di fumare e comunque l’incremento di peso è moderato (2-3 chili).
- Quando si smette di fumare è bene bere abbondantemente, ridurre il consumo di zuccheri e grassi, aumentare il consumo di frutta e verdura e muoversi di più.
- Se non riesci a smettere da solo parlane col tuo medico di famiglia.
- Un supporto specialistico e alcuni farmaci sono validi aiuti: il tuo medico può indirizzarti al più vicino centro Anti Tabacco.
- Le ricadute non devono scoraggiare; esse possono essere utili per riconoscere e affrontare i momenti critici.
- Non fumare ti arricchisce non solo in salute, ma anche economicamente e salvaguarda la salute di chi ti sta intorno, soprattutto quella dei bambini.
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